Dal 9 al 14 aprile 2024 al Teatro Vittoria va in scena: “RUMBA – L’asino e il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del supermercato” di e con Ascanio Celestini. Solo lui è sul palco accompagnato da Gianluca Casadei che suona magistralmente sia il pianoforte che la fisarmonica.
Rumba è la terza parte di una trilogia, Laika e Pueblo sono le altre due parti, aventi in comune i personaggi che vivono in un condominio di una qualsiasi periferia e si raccontano quello che succede loro. Si possono, così, riconoscere ed evidenziare delle analogie con la povera gente, riconoscibili nei visi e nella sorte della vasta umanità che Francesco ha incontrato e raccontato otto secoli fa. Ed ecco fra gli altri Giobbe, magazziniere analfabeta che è riuscito a organizzare il magazzino senza una parola scritta. Joseph, emblematico migrante africano che ha sulle spalle tutte le tristi vicissitudini di un migrante ormai barbone. Lo zingaro, fumatore accanito che ha iniziato a otto anni e … che ancora fuma. Come allora Francesco è tra i più poveri, lui che da ricco, anzi ricchissimo, si fece tale; lui che da soldato si tolse l’armatura per non fare guerra e anzi unico cristiano senza armi andò in Terra Santa, ora come allora, luogo di scontri sanguinosi e fratricidi, predicando la pace e la fratellanza. Ma Francesco inventò anche il primo presepe. Un bue, un asinello, una mangiatoia … e basta! Null’altro era necessario per far vedere che Gesù era “povero”, in un paese piccolo e “povero”, un posto di poveri.
Ascanio Celestini è autore e attore in una scenografia minimalista di uno spettacolo più che mai adatto alla nostra contemporaneità, interessata da ‘’una terza guerra mondiale a pezzi”. Il testo racconta la vita dei diseredati, dei derelitti che pur non conoscendo Francesco hanno stampati sul viso e sul corpo i suoi principi, la sua vita. Celestini ancora una volta riesce a catturare fin dall’inizio l’attenzione del pubblico grazie alla sua voce magnetica e cantilenante, portandolo alla firma di un documento per una consapevolezza maggiore della situazione